Fare anima. Respingere il pol corr. E leggere.
Qui, su Tortuga, non ci piace mai il politicamente corretto (eufemismo). E non ci piacciono nemmeno le restrizioni, le direzioni artistiche a senso unico, l’ottimismo come imperativo morale.
Ci si salva dalla cultura o con la cultura? È un interrogativo che pare tornare d’attualità (purtroppo). E noi abbiamo le nostre risposte.
Bianca Fenizia intorno alle vicende del prossimo Film Fest della Fondazione Taormina Arte (premessa: è un discorso che non si riduce al particolare):
tortugamagazine.net/se-i-film-drammatici-rovinano-i-sorrisi-per-i-selfie/
Dal Messico, poi, torna a farsi vivo un vecchio amico di Tortuga, Massimo Maggiari. Salire al monte, fare anima. Ispirato da una lettera di Willigis Jäger, lo scrittore italiano, che a lungo ha dialogato con Don Mateus, curandero della Sierra, invita a una conversione interiore, a seguire i mutamenti del mondo. È un messaggio che aiuta. Che ci pare caricarsi di attualità.
tortugamagazine.net/scritti-pellegrini-nel-deserto-del-messico/
Cambiando genere: avete mai pensato a come la serialità ha cambiato lo storytelling e il racconto ai giorni nostri?
C’è chi – finalmente- ci ha scritto un saggio su. Marina Cappa lo ha letto. Basterebbero i dati (tutti riportati) per dare un’idea dell’importanza del fenomeno:
tortugamagazine.net/fine-serie-mai-il-saggio-che-analizza-il-fenomeno-delle-serie-tv/
È tutto per questa settimana!
Riposatevi e fate buone letture.