I Macchiaioli, Penmann, Čhecov, Borges
Sapete perché i Macchiaioli si chiamano Macchiaioli?
Non è una storia di apprezzamento (eufemismo).
E però: se volete immergervi nella affascinanti atmosfere del loro tempo trascorso, se desiderate approfondire la storia di un movimento che contribuì a svecchiare l’accademia ma senza dimenticare la poesia, Brescia è la città da puntare in questo periodo. Fino al 9 giugno è di scena, a Palazzo Martinengo, una rassegna importante a tema. Dieci sezioni, prestiti importanti. Noi ci abbiamo mandato Francesca Amè:
tortugamagazine.net/una-mostra-a-brescia-celebra-i-macchiaioli/
Ian Penmann ha scritto poi un bel libro che si intitola “Fassbinder. Migliaia di specchi”. È l’incontro con una moltitudine. Un esperimento complesso, un flusso di coscienza per 450 paragrafi che restituisce tantissime cose. Non è una lettura semplice ma è una lettura notevole. Da par suo ci ha fatto i conti Bianca Fenizia:
Marina Cappa, invece, è andata a teatro al Piccolo, a Milano. In scena c’è – fino al 25 febbraio- Come tremano le cose riflesse nell’acqua (čaika), Il Gabbiano di Čhecov in un allestimento molto particolare a firma di Liv Ferrachiati. La recensione:
tortugamagazine.net/spettacolo-da-il-gabbiamo-di-cechov-piccolo-teatro-di-milano-recensione/
Non è finita ancora. C’è spazio, su Tortuga, per il corpo a corpo letterario -sempre senza sconti, severo, sentito- di Michela Musante. Questa volta il prescelto è Jorge Luis Borges:
tortugamagazine.net/jorge-luis-borges-racconti-aleph/
Buona lettura!