L’arte sociale, il mattatore e un romanzo postumo.
Volete sapere cosa unisce Giacomo Ceruti (1698-1767), pittore barocco e originale, maestro di realismo e di tecnica, al fotografo americano contemporaneo David LaChapelle? Lo spiega benissimo una mostra a Brescia che si intitola Miseria e nobiltà, curata da Roberta D’Adda, Francesco Frangi e Alessandro Morandotti (fino al 28 maggio), coprodotta da Fondazione Brescia Musei e Skira in collaborazione con il Getty Museum di Los Angeles (che ne ospiterà da metà luglio una sezione).
È un’occasione più unica che rara per tornare a riflettere un po’ sull’arte sociale e il suo portato.
Per noi ci è andata Francesca Amè: tortugamagazine.net/larte-sociale-da-giacomo-ceruti-a-david-lachapelle/
Qui a Tortuga, poi, abbiamo una passione per un mattatore vero, Giuseppe Battiston. Un mattatore (sempre) capace di entrare ed uscire dai personaggi, in continuazione, capace di cambiare tono, mimica e altezza, in esercizi di trasformismo e ritmica, che non tutti sarebbero in grado di affrontare. Bianca Fenizia è andata a vederlo alle prese con l’allestimento di La valigia di Sergej Dovlatov – regia di Paola Rota, ora al Teatro Nuovo di Napoli e poi all’Ambra Jovinelli di Roma.
tortugamagazine.net/la-valigia-universale-di-sergej-dovlatov/
C’è ancora tempo? Certo che sì: qui la recensione di Michela Musante al libro (postumo e bellissimo) di Giovanna De Angelis, una delle più originali e talentuose voci dell’Italianistica contemporanea che, dopo un’esistenza trascorsa tra manuali dedicati alla narrativa e alla poesia del Novecento, saggi appassionati e rigorosi in cui ricostruì il rapporto fra donne e Olocausto e numerose collaborazioni editoriali, un giorno si svegliò e decise che era tempo di scrivere un romanzo:
tortugamagazine.net/lurgenza-di-raccontarsi-allimprovviso/
Buona lettura!