Storie che non hanno redenzione.
Certe volte alle domande non c’è risposta. Certe volte le traiettorie si perdono nel vuoto e basta. Non è qualcosa di indolore. Allora:
noi abbiamo trascorso la nostra settimana a pensare che idea musicale avesse, che esperienza dell’opera d’arte, che avvicinamento al mistero meditasse Nannerl Mozart. Sì, la sorella di Wolfgang Amadeus. Che, naturalmente, non dovrebbe essere ricordata in questo modo, per parentela. Anche perché, a sua volta, lei era un genio, precoce (tra i pochi a capirlo suo fratello), che non riuscì a splendere di luce propria solo per condizionamento dell’epoca, perché il maschilismo e la crudeltà non sono problemi di oggi. Rita Charbonnier ha scritto su questa curiosa vicenda un’opera a metà tra biografia e fiction che è piaciuta a Enrica Brocardo:
tortugamagazine.net/anche-la-sorella-di-wolfgang-amadeus-mozart-era-un-genio/
Gisella Genna, poi, ha scelto due poesie da leggere (lentamente) di Beppe Salvia. Le trovate nella sua rubrica: tortugamagazine.net/il-tempo-della-poesia-8/
Il nostro viaggio, la serie di interviste a figure cardine del teatro contemporaneo, prosegue poi con l’incontro tra Bianca Fenizia e l’attrice napoletana Imma Villa. Che ci racconta, tra l’altro, il suo incontro con José Saramago:
tortugamagazine.net/imma-villa-napoli-il-teatro-e-lincontro-con-jose-saramago/
Buona lettura a tutte e a tutti!